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Virus respiratorio sinciziale nei bambini, al via la campagna Together Against RSV

Infettivologia Redazione DottNet | 22/11/2022 10:54

Un’articolata campagna patrocinata dai pediatri, dai neonatologi e dagli igienisti, avvicina i neogenitori al tema con l’obiettivo di informarli in modo semplice e autorevole, coinvolgerli e aiutarli a intercettare il rischio sin dalle sue prime mani

Un’articolata campagna patrocinata dai pediatri, dai neonatologi e dagli igienisti, avvicina i neogenitori al tema con l’obiettivo di informarli in modo semplice e autorevole, coinvolgerli e aiutarli a intercettare il rischio sin dalle sue prime manifestazioni e a intervenire tempestivamente

La stagione del virus respiratorio sinciziale (RSV) va di pari passo con la stagione influenzale e si presenta puntuale con l’arrivo dell’autunno. Ecco che in aiuto ai neogenitori arriva Together Against RSV, una campagna di sensibilizzazione e di informazione di Sanofi con al suo fianco ben tre società scientifiche - SIP (Società Italiana di Pediatria), SIN (Società Italiana di Neonatologia) e SItI (Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica) - che si propone di fornire informazioni autorevoli ai neogenitori per affrontare in modo corretto il virus respiratorio sinciziale nei più piccoli. Together Against RSV nasce proprio dalla necessità di accrescere la consapevolezza dei neogenitori su questo virus a circolazione stagionale. Secondo una recente indagine svolta da Doxapharma in collaborazione con Fattore Mamma, infatti, l’RSV è conosciuto solo dalla metà dei genitori (45%)1, nonostante sia molto alta la sua diffusione tra i bambini: oltre il 90% viene infettato almeno una volta entro i due anni di età[2]. 

Luigi Orfeo, Presidente SIN, Società Italiana di Neonatologia

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"Purtroppo, vi è ancora poca informazione su questa infezione comune, per questo è importante che i genitori dei bambini più piccoli sappiano come riconoscere questa malattia e agire tempestivamente. Alla comparsa dei primi sintomi, è infatti necessario fare subito una visita pediatrica. Ad oggi, non è ancora disponibile una forma di immunizzazione per prevenire la malattia da RSV, sebbene tutti i neonati e bambini alla prima stagione abbiano bisogno di protezione da questo virus. E, poiché non esiste nemmeno una terapia specifica, è importante imparare a riconoscere per tempo i segnali della possibile infezione respiratoria da RSV nel bambino poiché, con le visite pediatriche si può evitare il ricovero in ospedale, che invece è necessario in caso di peggioramento della respirazione".

La campagna Together Against RSV è piuttosto articolata e si sviluppa su più fronti: online, sui social network, ma anche sul territorio, grazie a una capillare distribuzione di materiali informativi negli ambulatori pediatrici e nei centri vaccinali. Online www.togetheragainstrsv.it

raccoglie tutte le informazioni necessarie sull’RSV: cos’è, quali sono i primi segnali di allarme, a quali sintomi prestare attenzione e quali misure adottare per prevenire il virus, oltre a una checklist dei fattori di rischio per meglio interagire con il pediatra. Il sito include anche delle video-pillole della Dott.ssa Valentina Paolucci (sui social molto seguita come @ladottoressadeibambini) e la testimonianza di alcune mamme che hanno avuto un’esperienza diretta con i propri figli. Per aumentare ulteriormente la conoscenza sul virus, la campagna sarà veicolata anche sui canali social, strumenti sempre più utilizzati dai genitori per cercare informazioni in merito alla salute dei propri figli. 

Annamaria Staiano, Presidente SIP, Società Italiana di Pediatria

“Lo scorso anno, l'allentamento delle misure anti-Covid ha notevolmente favorito la diffusione del virus respiratorio sinciziale tra tutti i neonati e bambini nel primo anno di vita, tra i quali abbiamo registrato casi purtroppo molto numerosi e seri di bronchioliti. Non dobbiamo abbassare la guardia, ma puntare sulla prevenzione. Per questo, è necessario aumentare la consapevolezza sull’RSV tra tutti i genitori, per far sì che tengano presenti le precauzioni standard che possono favorire la protezione di tutti i neonati e bambini dall’RSV: il lavaggio delle mani, l’utilizzo di fazzoletti monouso, l’uso di mascherine se si è raffreddati e si deve accudire un bambino piccolo, e soprattutto il distanziamento se c'è un fratellino più grande con sintomi di infezione respiratoria”.

L’RSV costituisce la causa più comune di bronchiolite - infezione virale che colpisce i bronchi e bronchioli - e polmonite, malattie che possono evolvere in forme gravi richiedendo il ricovero ospedaliero. Tra i bambini colpiti dal virus, più di 1 su 5 ha bisogno di assistenza medica ambulatoriale mentre più di 2 su 100 necessitano di ospedalizzazione, determinando così un importante peso sia sulle strutture sanitarie sia sulle famiglie.

Giovanni Gabutti, Coordinatore Gruppo di Lavoro Vaccini e Politiche Vaccinali SItI, Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica

“L’RSV è un agente patogeno che colpisce praticamente tutti i bambini entro i primi due anni di vita e che, se trascurato, può impattare in modo pesante sulla loro salute. La ricerca sta facendo importanti passi avanti ma ad oggi è fondamentale fare informazione e diffondere consapevolezza nei neogenitori. Coinvolgere i centri vaccinali e le strutture di sanità pubblica dove i neogenitori si recano per le prime vaccinazioni, necessarie ai loro piccoli, soprattutto nei primi mesi di vita è un tassello importante. Dobbiamo lavorare tutti insieme ? operatori sanitari sul territorio e nelle strutture sanitarie, aziende private e la collettività in senso più ampio ? per una comunicazione efficace che permetta di proteggere tutti i neonati e bambini dall’RSV.”

Mario Merlo, General Manager Sanofi Vaccini Italia

“Abbiamo intercettato una forte esigenza di informazione dei neogenitori su questo virus così insidioso, tuttavia ancora così poco conosciuto e sottostimato. Siamo felici di poter supportare anche attraverso questa nuova campagna di sensibilizzazione un nuovo fronte di comunicazione e consapevolezza in più che può contare su collaborazioni e contributi importanti sul fronte scientifico e di salute pubblica. Sono queste che guidano e validano l’autorevolezza di un’informazione basata sull’evidenza scientifica che per noi è da sempre un elemento fondamentale.”

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